Non abbandonare l'elettore della Lega, adottane uno


Sarà successo di sicuro anche a voi una cosa simile. Avete un vicino di casa, una persona tranquilla, che saluta quando l'incontrate nell'androne del vostro palazzo. Come voi ha un cane. Il vostro si chiama Beria ed il suo Adi. Un paio di volte vi è anche capitato di parlare dei vostri cani, tranquillamente. Poi un giorno lo incontrate per caso all'ufficio postale nella fila per pagare qualche bolletta. Si inizia scambiandosi le solite lamentele da fila dell'ufficio postale, niente di insolito, quando improvvisamente, come un fulmine a ciel sereno lo sentite scandire la frase: "Questo dimostra che i Protocolli dei sette savi di Sion stanno prendendo sempre più piede!" Vi rendete conto di colpo che aveva uno strano luccichio negli occhi e le congiuntive leggermente arrossate. Li per li non sapete che fare. Spiegargli cautamente che i "protocolli" sono una delle più grandi bufale antisemite mai inventate, che vengono subito dopo la bufala quattrocentesca della sanguinosa storia di San Simonino, inventata di sana pianta da un vescovo di Trento come scusa per non restituire soldi presi in prestito da un banchiere israelita.
  Forse tentare di spiegarglielo non potrebbe avere senso. Si incendierebbe subito e come un predicatore invasato vi direbbe: "Apra gli occhi!". Lui vive in un mondo parallelo, orrido ed angosciante. Ogni giorno scopre qualcosa di nuovo che lo minaccia.
  A parte che solo ora capite che il nome del suo cane è il nomignolo con cui Eva Braun chiamava Hitler, la prima cosa che vi viene in mente è quella di troncare ogni relazione ed evitare qualsiasi futuro contatto. Discutere di politica con una persona del genere non ha alcun senso. Ma di contro bisogna fare qualcosa, perché un soggetto del genere votando per la Lega o la Meloni danneggia anche te.
  Vediamo dunque alcune strategie che potrebbero portare ad un minimo di lucidità una persona immersa nella confusione mentale salviniana. Un primo tentativo potrebbe essere quello di portarlo in un museo. Inventatevi, ad esempio, di aver ricevuto in omaggio due biglietti per il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia e convincetelo a venire con voi. Possibilmente fate cadere la visita la prima domenica del mese, così vi risparmiate pure di pagargli l'ingresso, tanto lui è completamente all'oscuro delle domeniche gratuite dei musei.
Visitando le prime sale, dovete mettere l'accento sul fatto che gli Etruschi sono una grande gloria italiana, un immenso valore nazionale, un primato che tutto il mondo ci invidia. Quando vedrete che piano piano inizierà a mostrare interesse calcate la mano sul fatto che la grande civiltà etrusca fu messa in crisi da una popolazione straniera scesa in Italia. Questa notizia farà scattare qualcosa in lui, tanto che prima o poi vi chiederà chi furono questi invasori che minacciavano gli etruschi. Voi con nonchalance gli butterete lì: "... i celti, quelli vestiti di verde con gli elmi con le corna". Poi distraetelo subito facendogli vedere la splendida ceramica greca, di cui gli etruschi erano grandi estimatori. Approfittate del momento e parlate dei Greci, accennando al fatto che Archimede, che deve aver sentito nominare almeno una volta, era di Siracusa. Se per caso dovesse sapere che Siracusa è una città siciliana e si trova dunque in Italia informatelo sul fatto che gran parte del Meridione è stato per lungo tempo parte del mondo greco e che i greci avevano colonizzato le coste del nostro sud 2700 anni fa sulle quali erano giunti a bordo di tanti barconi.
  Darà a questo punto primi segni di cedimento e per voi sarà il momento di dargli il colpo finale citandogli in ordine sparso Enea il troiano progenitore di Roma, i fenici, gli arabi, i Normanni, gli Albanesi d'Italia, Goti, Visigoti, Vandali, Longobardi, Francesi, Spagnoli, Lanzichenecchi e per finire ditegli che anche gli Etruschi erano immigrati in Italia dall'Asia Minore, più o meno lungo le stesse rotte che seguono oggi i Siriani. Avrete vinto quando sarà colto da tachicardia, capogiri, vertigini, confusione e allucinazioni, cioè la famosa Sindrome di Stendhal.
  Quando si sarà sarà ripreso, dopo le necessarie cure psicologiche, riprendete cautamente i contatti e rifornitelo con ritagli di giornale istruttivi ripresi da normali giornali ovunque reperibili, metteteli in una cartellina bianca con sopra scritto a caratteri cubitali RISERVATO e raccontategli che ve li ha passati sottobanco un vostro parente che lavora per la CIA; così per lui saranno più credibili.



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